Museo della Siritide


 

Cosa conserva il museo della Siritide di Policoro.

 

 i monili del museo della siritide di policoro

 

Museo della Siritide

Dedicato alla figura del grande Dinu Adamesteanu il Museo della Siritide di Policoro rappresenta una delle attrazioni principali per chi visita i territori della costa ionica.

 

E’ stato inaugurato nel 1969 in memoria delle due colonie greche di Heracleia e Siris.

 

Conserva reperti del mondo italico ritrovati tra le valli dei fiumi Agri e Sinni.

 

Ricordi dell’ellenizzazione dell’entroterra della Basilicata abitato dagli Enotri e dai Lucani, popolazioni autoctone pre-greche della regione.

 

Sono esposti ritrovamenti e precise documentazioni dei lavori di scavo nella zona. Compresi in un arco temporale che va dalla preistoria al medioevo.

 

La cosa che colpisce di questo museo è la ricchezza di reperti e la varietà degli stessi.

 

Oltre a ceramiche decorate e anfore preromane, troviamo una vastità di gioielli arcaici, stupendi, bellissimi.

 

 

E pietre d’ambra strabilianti!

Oggi visionabili all’interno delle stanze museali.

 

Danno l’idea della grandezza che un tempo ha raggiunto tale insediamento su tutta la fascia ionica.

 

A livello sottostante dell’impianto di Heracleia verranno portate alla luce ceramiche corinzie e di importazione greco – orientale, risalenti al VII e VI secolo d. C..

Elementi dell’arte funeraria greca sono riconoscibili attraverso gli enchytrismoi, grandi anfore per la deposizione dei neonati inumati.

 

E le hydriai, ceramiche dipinte di importazione attica.

 

l'antica policoro

 

Heracleia 

Dopo la caduta di Sibari nella zona della sirite sorge una nuova città, Heraclea.

 

Nata dalla contesa di Thourioi e Taranto.

 

In tutta la zona centrale sono state rinvenute diverse fornaci per la produzione di ceramica e coroplastica.

 

Ed inoltre una serie di matrici di statuette femminili e maschili, riconducibili alla scuola di Lisippo.

 

Nella zona alta, poi, sono stati ritrovati dei quadretti votivi in terracotta di tipologia tarantina, pinakes.

 

Hanno raffigurazioni dei Dioscuri e Dyonisos- Hades.

 

Da non dimenticare il busto di Efeso, relativo all’antica città dell’Anatolia.

 

Nel IV secolo a.C. il sito di Heracleia diviene sede della Lega Italiota per combattere i lucani dell’interno.

 

Arrivano condottieri stranieri assoldati per respingere i nemici, come Alessandro il Molosso e Pirro.

 

le tavole di Heraclea

 

A tale periodo risalgono le Tavole di Heracleia.

Tavole in bronzo che conservano una documentazione molto utile, per risalire alla organizzazione della polis, e alla coltivazione dei terreni agricoli circostanti.

 

Infine sull’acropoli sono stati rinvenuti tre tesoretti, contenenti gioielli e monete del 90 – 70 a.C, oggi esposti nelle sale del museo di Policoro.

 

Intorno al IV secolo d. C. la città di Heraclea viene a poco a poco abbandonata, e i suoi abitanti si spostano nel quartiere ovest della zona alta.

 

Orari di apertura

Le visite vengono svolte dal mattino alle 9:00 fino alla sera alle 20:00.

 

Assicurati telefonando in segreteria:

 

Tel. 0835 972154.

 

Altre cose da vedere sulla fascia ionica:

 

 

 

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