Castello del Malconsiglio di Miglionico.
Il Castello del Malconsiglio
Una cosa da vedere e apprezzare quando si visita Miglionico è il Castello del Malconsiglio.
Non solo per la sua popolarità, ma soprattutto per una serie di eventi, che periodicamente si svolgono al suo interno.
Rievocando fatti ed accadimenti storici molto affascinanti.
Storia
A cavallo tra il Maggio e Giugno del 1485 i Baroni, Feudatari del governo di Ferdinando d’Aragona, avevano incrementato le proprie ricchezze ed esteso i propri possedimenti.
In maniera così estrema da far paura allo stesso Re.
Così il Re di Napoli stava pensando bene di trasferire il potere amministrativo dei suoi domini agli enti pubblici.
In modo da affievolire lo strapotere nobiliare.
Ma i suoi sudditi si erano accorti di tale raggiro ed escogitarono un tranello.
Teso al Re per evitare di perdere il controllo su sconfinate terre tra Puglia, Basilicata e Calabria.
La congiura dei baroni di re Ferrante
Era una piccola ma potentissima classe dirigenziale di 5, 6 famiglie meridionali tra le quali spiccavano gli Orsini del Balzo, i Sanseverino e i Caracciolo di Melfi.
Inoltre la combriccola di feudatari aveva l’appoggio del Papato, che considerava infeudato il Regno di Napoli.
Voleva dire che il Re non poteva vedere riconosciuta la propria investitura senza il consenso della Chiesa.
Il Papa inoltre godeva di alcuni benefici su possedimenti in terre centro – meridionali, come l’Aquila, altri borghi Abruzzesi e Altamura.
Ed ancora il Pontefice aveva il potere su tutta l’amministrazione ecclesiastica del Regno di Napoli.
Con le proprie leggi e le propri sistemi amministrativi, e mansioni giurisdizionali svolte in piena autonomia.
Ecco il motivo per cui le due forze si aggregarono.
Per non permettere al Re Ferrante di apportare le modifiche politiche e sociali che avrebbero decretato la fine del loro potere.
Gli scontri
Dopo i primi scontri tra il 1459 ed il 1462 conclusi con una vittoria da parte del Re di Napoli, la resa dei conti arrivò nel 1485.
In questi anni trovò la morte anche l’ultimo principe di Taranto Giovanni Orsini del Balzo.
Gli esponenti più rappresentativi della Congiura nel 1485 capeggiata dal principe Antonello II di Salerno, dei Sanseverino, si unì ancora una volta.
Erano presenti molte famiglie feudali e numerose classi baronali del regno.
Muovevano le loro mosse a favore degli angioini, tra cui i Gesualdo marchesi di Caggiano.
Con lui gli Orsini del Balzo sovrani di Venosa ed Altamura, i Caracciolo che governavano Melfi, i Guevara insediati ad Ariano, i Sinerchia padroni di Sant’Andrea e Rapone.
Il loro piano era questo: bloccando al Re i collegamenti con la capitale, il Papa con gli altri alleati sarebbero entrati fin sotto i confini del Regno di Napoli.
Attraversando gli Abruzzi e le regioni del Papato.
L’astuzia del Re
Ma alcuni dei cospiratori non si fecero vivi ed inoltre il Re Fernando aveva inviato dei soldati in Abruzzo anticipando le mosse degli avversari.
In seguito Antonello Sanseverino tornò a rintanarsi a Salerno, ormai deluso dagli esiti della cospirazione.
Ma il Principe di Bisignano, ora era a capo della famosa Congiura, tornò a lavorarsi il Re, e riuscì ad ottenere anche dei risultati positivi.
Con la sua politica di Mediatore ottenne degli incontri pacifici con Re Fernando a Venosa fino ad arrivare all’incontro definitivo a Miglionico del 1485.
Parlando con gli altri Baroni il Re chiese la pace e la deposizione delle armi.
Augurando di convincere anche gli assenti come il Principe Sanseverino di Salerno.
I sudditi parvero soddisfatti dei patti raggiunti in consiglio.
Così si offrirono di accompagnare Fernando a Napoli e passando da Salerno poter manifestare le proprie intenzioni pacifiche anche al governatore Campano.
La fine dei baroni
Ma il Re di Napoli durante il tragitto, venne meno agli accordi raggiunti nel Castello di Miglionico e fece imprigionare i cospiratori più pericolosi.
E non si fermò qui.
Infatti un giorno, con la scusa del matrimonio della sua nipote, Ferrante fece accomodare gli esponenti delle cariche baronali all’interno della sala per le nozze.
Nella stanza però furono uccisi tutti i componenti della congiura.
Trovare il Castello del Malconsiglio e visitarlo
Per raggiungere il Castello del Malconsiglio di Miglionico basta seguire la strada che dalla statale statale 7 Appia antica sale verso il paese.
Dopo alcune curve in salita si raggiunge la piazza della città attigua al maniero.
Si può lasciare l’auto nelle vicinanze, non c’è problema per il parcheggio, tranne nei periodi estivi.
Fate attenzione ad un piccolo tratto della strada.
Spesso non consente di entrare e attraversare il centro storico fino alla Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Luogo famoso poichè in una nicchia della Chiesa è custodito il Polittico di Cima da Conegliano.
Gli orari di visita sono molto variabili ed è consigliabile rivolgersi ad Uccio per conoscere tutte le informazioni su come entrare e visitare il paese.
Rievocazioni Storiche
Sono tantissime oggi le giornate dedicate alla rievocazione storica della famosa Congiura dei Baroni nel Castello del Malconsiglio.
Oltre ad una serie di serate dedicate all’arte, alla musica e alle rappresentazioni teatrali.
Una tra le tante e la cena con l’Assassino che si celebra ogni anno nel mese di Luglio e richiama visitatori e partecipanti da tutta la regione lucana, e non.
Il Castello è aperto tutto l’anno e al suo interno si svolgono numerose manifestazioni.
Non solo a carattere storico, ma anche artigianale, naturalistico ed eno-gastronomico, come il festival internazionale del pane e la famosa sagra dei fichi secchi..
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