Storia


 

Sassi di Matera storia e vicende di un popolo primordiale.

 

All’alba della civiltà.

 

sassi di matera storia

 

Sassi di Matera storia e rivalsa di un popolo

Nei Sassi di Matera storia e natura si abbracciano in un connubio miracolistico.

 

Quasi irreale, inconcepibile, ma vero e ancora vivo.

 

La storia di Matera è ultra-millenaria. Case scavate nella roccia, grotte e civiltà antichissime appaiono nel territorio murgico sin dall’età della pietra.

 

La città dei Sassi, infatti, è considerata la terza più antica al mondo. Il primo insediamento risale a circa diecimila anni fa.

 

Ne sono testimonianza i numerosi reperti preistorici rinvenuti lungo entrambe le sponde della Gravina.

 

Tali reperti fanno riferimento a periodi tra paleolitico e neolitico.

 

Inoltre, le case grotta, tipici insediamenti rupestri dell’area, già in tempi antichissimi risalenti all’età del bronzo, costituivano le dimore divenute storiche della popolazione materana.

 

la casa grotta

 

Datazione

Sono tutt’oggi in corso altre ricerche sulla stupefacente storia materana, al fine di risalire alla precisa datazione di questa arcaica civiltà.

 

Ogni Sasso di Matera custodisce ancora tanti enigmi da sciogliere, relativi alla storia inconsueta e seducente della stirpe lucana.

 

In relazione a tali scoperte, sono stati messi a punto itinerari specifici dedicati alla cronologia storica del territorio.

 

Percorsi studiati al fine di visitare i luoghi primordiali, e ripercorrere le ere preistoriche e geologiche, che hanno segnato lo sviluppo della vita nel territorio rupestre.

 

Sasso Barisano, la Civita e Sasso Caveoso, uno scenario unico. I Sassi di Matera sono passati da vergogna nazionale a patrimonio mondiale dell’umanità.

 

Sono gli antichi rioni formati da case semplici scavate nella tenera roccia di tufo.

 

storia del sasso barisano e del caveoso

 

Architettura dei Sassi: evoluzione di una storia silenziosa

 

Un’architettura straordinaria. Matera insieme con i Sassi, offre al visitatore un paesaggio esclusivo.

 

Un insieme di case raggruppate in un ordine meticoloso. Dove il pavimento di un’abitazione corrisponde, spesso, al tetto di quella sottostante.

 

Cisterne e cunicoli ipogei in cui puoi notare quanto importante sia stato nel tempo l’utilizzo e la conservazione dell’acqua.

 

Abitazioni in cui risiedevano cittadini che, pur nella povertà, vivevano in pace e in simbiosi tra loro.

 

Visitando Matera non puoi fare a meno di ammirare luoghi, spazi e paesaggi che questo patrimonio riesce ad offrire.

 

 preistoria di matera

 

Preistoria

 

Il territorio Materano dal punto di vista preistorico appare uno tra i siti archeologici più interessanti del sud Italia.

 

Numerosi reperti riconducibili al periodo Paleolitico, all’arte costruttiva del Neolitico, e all’età dei metalli sono stati rinvenuti lungo le dorsali della Murgia materana.

 

Tracce dell’uomo primitivo furono scoperte già nel 1872 dall’allora medico Domenico Ridola.

 

domenico ridola ricostruisce la storia di matera

 

Storia di Matera Sassi studiati da Domenico Ridola

 

Archeologo per passione, il primo a cominciare in quegli anni gli scavi nella zona.

 

A Ridola va riconosciuto il merito, non tanto per i modi di operare, ma per la volontà, di aver messo insieme i pezzi della storia e della preistoria materana.

 

Di grande importanza sono le grotte della parte a sud della città, in contrada Agna. Come la Grotta dei Pipistrelli e la Grotta Funeraria nel livello sottostante.

 

In cui furono portate alla luce bifacciali e amigdale probabilmente ascrivibili al periodo Acheulano.

 

amigdale

 

Ma i riferimenti più rilevanti sono associati al Musteriano, in cui l’uomo era solito lavorare la pietra con la pratica levalloisiana.

 

A tale tecnica appartenevano una serie di manufatti litici come punte in selce, raschiatoi e altri oggetti da percussione.

 

Le ricerche effettuate sul territorio hanno portato testimonianze della vita preistorica durante il periodo inferiore-medio.

 

Mentre molto carenti, probabilmente dovuto alla mancanza di indagini specifiche, sono segni e informazioni che rimandano al paleolitico superiore.

 

clima nella storia dei sassi di matera

 

La storia dei Sassi di Matera durante le trasformazioni ambientali

 

I ritrovamenti di resti animali danno chiare indicazioni sulle trasformazioni ambientali avute nel corso dei secoli sull’altopiano:

 

  • l’orso delle caverne,
  • il bue selvatico,
  • daini
  • e cervi

 

che fanno pensare ad una vegetazione piuttosto scarna.

 

stambecco

 

Invece reperti di alcune specie di stambecco rimandano ad una temperatura molto più bassa.

 

Il cavallo, l’istrice, i cinghiali ci fanno immaginare, poi, una realtà climatica di pseudo steppa e prateria con temperature miti.

 

In sintesi ad un periodo interglaciale caldo, è seguito un periodo tipico delle aree fredde.

 

Con un territorio fatto di praterie steppiche e piante arbustive.

 

Si va da quello compreso tra la fase glaciale del Riss e la glaciazione di Wurm, caratterizzato da boschi a vegetazione alta e sempreverde.

 

A quello glaciale di Wurm appunto, caratterizzato da un clima più freddo con specie vegetali meno rigogliose.

 

villaggio neolitico su murgia timone

 

Era Neolitica: storia degli insediamenti tra murge e canyon

 

I primi insediamenti stanziali dell’uomo di Matera durante il Neolitico furono rinvenuti in gran parte sulla Murgia, nei dintorni di Matera.

 

Villaggi trincerati come in foto, sono stati ritrovati a:

 

  • Murgecchia,
  • Tirlecchia,
  • Trasano,
  • Murgia Timone,
  • Serra d’Alto,
  • Trasanello,
  • e nella Civita.

Per come sono distribuiti i vari villaggi neolitici è presumibile che gli abitanti di Matera abbiano fatto in modo di vivere nelle vicinanze delle cascate dello Jurio, gorghi d’acqua naturali.

 

Una riserva idrica alimentata dal torrente Jesce.

 

Un piccolo fiume perenne che nasce dalle colline di Santa Candida per poi confluire nella Gravina di Matera.

 

Inoltre l’altopiano murgico, per la sua morfologia, si trovava in una posizione geografica utile ad avvistare il nemico.

 

altopiano della murgia

 

Ciò, consentiva, inoltre, ai primi uomini materani di svolgere le attività di caccia e pastorizia.

 

Agli albori della storia Sassi di Matera e murgia circostante costituivano, probabilmente,un unico insediamento abitativo.

 

Quando l’uomo, trasformandosi in agricoltore, cominciò a coltivare i campi, si spostò da questi insediamenti per occupare la zona della Civita.

 

Probabilmente la scelta fu motivata dal fatto che le terre dell’area dei Sassi si presentavano più adatte all’agricoltura.

 

Ed inoltre l’area della Civita consentiva una maggiore difesa e godeva di una posizione centrale sull’altopiano murgico.

 

assetti urbani preistorici di Matera

 

Assetti urbani primitivi

 

Le dimore sparse qua e là sulle pendici dei Sassi cominciavano ad assumere sempre più l’aspetto di un centro abitato.

 

Un borgo agricolo e pastorale dove si costituiva, se non in maniera organizzata, un primo agglomerato umano di Matera.

 

Non ci sono molte testimonianze in merito.

 

Ma è ipotizzabile che già nel periodo preromano sul colle della Civita i vari insediamenti avessero la conformità di un villaggio.

 

I suoi abitanti cominciarono a vivere nelle case di tufo, dove per abitare il materiale veniva tolto invece di essere aggiunto.

 

Scavavano le proprie case a più livelli nella roccia di calcarenite, che si distribuisce lungo i declivi gradonati della collina.

 

Gli alloggi, in seguito, venivano collegati tra loro tramite una fitta rete di rampe e corridoi.

 

storia di Matera nell'anno mille

 

Storia Preromana

 

Il periodo Pre-Romano fu interessato dalla dominazione dei lucani.

 

Dalle notizie pervenuteci sappiamo con certezza, che erano popoli italici, e vissero all’estremità meridionale della nostra penisola tra il V ed il III secolo a.C.

 

La Lucania era una terra che comprendeva:

 

  • una gran parte della Basilicata,
  • l’area dell’attuale provincia di Salerno, da Paestum verso sud,
  • e l’entroterra della Calabria.

Le coste erano invece di proprietà dei coloni greci.

 

domini greci

 

Dalle poche fonti storiche a disposizione si può affermare che, fatta eccezione delle coste, nell’entroterra convivevano due popolazioni.

 

Le quali intorno al IV secolo dopo Cristo si separeranno, per dare vita a Calabria e Lucania.

 

Non ci sono elementi molto chiari sulle vicende che spinsero le due etnie a dividersi.

 

Potremmo dire però che erano molto vicine tra loro. Oggi si direbbe separati in casa.

 

E che ad un certo punto si sono allontanate definitivamente, IV secolo d. C. .

 

storie dei sanniti a matera

 

I Sanniti

 

Per i greci i lucani provenivano dai Sanniti. Questi ultimi occupavano una terra del centro Italia tra Campania e Molise.

 

Una parte di essi si sarebbe spinta verso le coste meridionali.

 

Ciò che sappiamo di certo è che tra il V ed il IV secolo vivevano in quella che oggi viene chiamata Basilicata.

 

Fu in queste terre che trovarono gli Enotri e si mescolarono con loro.

 

E ne imposero il proprio dominio.

 

storia della lucania

 

Il nome Lucania: come nasce nella storia antica

 

Nasceva così la nuova Lucania. Un nome che deriva da lucus (radura nel bosco) o lykos (lupo, animale sacro).

 

Ma com’erano i lucani? Sicuramente avevo lo stesso carattere bellicoso dei sanniti.

 

Attaccarono da subito le colonie greche della costa, e pian piano riuscirono a estendere il proprio territorio in quella che fu denominata Grande Lucania.

 

I domini andavano dallo Ionio al Tirreno meridionale.

 

Dopo però alcuni conflitti interni avvenne quella scissione che portò alla nascita della Brettia, l’odierna regione Calabria.

 

Nascevano i Bruttii, o Brettii, che crearono la propria roccaforte del potere tra le montagne della Sila e Cosenza.

 

E dividendo in questo modo il territorio lucano.

 

storia di matera nel periodo greco

 

I Sassi di Matera storia nella Cultura Greca 

 

I lucani, però, subirono il fascino della cultura greca molto più dei cugini bruttii.

 

Si notano, infatti, molte similitudini nell’architettura urbana, nel lavorare la ceramica, nell’abbigliamento femminile.

 

Dalle rive ioniche di Metaponto fino all’agro di Matera molti rinvenimenti testimoniano la correlazione con la tradizione e l’eleganza greca.

 

 

 

Età Romana

 

Nel periodo Magno Greco il nucleo urbano di Matera stabilì un canale diretto con le colonie situate sulla costa meridionale della regione.

 

Mentre in età romana la sua funzione era solo di passaggio.

 

Serviva esclusivamente all’approvvigionamento di beni di prima necessità.

 

Dei prodotti alimentari utili per il fabbisogno quotidiano o il sostentamento durante le guerre.

 

età medievale

 

Il Medioevo: storia di vita rupestre e civiltà bizantine

 

Dopo la caduta dell’Impero Romano, durante il periodo dell’alto Medioevo, Matera assumeva una veste di centro fortificato.

 

Soprattutto per opera dei Longobardi, i quali la elessero a Castaldato.

 

In questo periodo storico, la città dei Sassi, costituiva un punto nevralgico di scambio tra Oriente ed Occidente.

 

Venne eretta sulla zona alta del colle, una cinta muraria, al cui interno risiedeva il castello denominato poi Castelvecchio.

 

Nelle due insenature a destra e a sinistra del colle della Civita cominciavano a delinearsi i casali, gli antichi Sasso Caveoso e Sasso Barisano.

 

In questi ambienti ha inizio la civiltà rupestre.

 

la civiltà rupestre nella storia di Matera

 

Sassi di Matera interno tra grotte e pietra

 

Tra abitazioni e Chiese scavate nella roccia, camminamenti, stradine tortuose si articolavano grotte, spiazzi e terrazzamenti.

 

Con l’arrivo dei Normanni la città vecchia assume già un’aspetto più urbano.

 

Nella parte alta, fortificata da mura di cinta, si stabiliscono gli edifici religiosi, gli uffici pubblici e amministrativi, e i palazzi nobiliari.

 

Mentre, al di fuori delle mura, si sviluppa tutta una serie di caseggiati rurali avvolti tra i due imbuti di roccia del Caveoso e Barisano, che dall’alto man mano degradano a valle verso il torrente gravina.

 

periodo svevo

 

Svevi e Angioini

 

Durante il secolo XI e XIV, prima sotto la dominazione Sveva, e successivamente sotto quella Angioina, la struttura urbanistica non cambia molto.

 

Il centro politico ed amministrativo resta di pertinenza della Civita, mentre si assiste ad un incremento dei casali rupestri.

 

Nel 1200, inoltre, moltissimi edifici sacri, chiese e monasteri, vengono costruiti in diversi punti della città.

 

Segno dello stile romanico pugliese dell’epoca e di un momento economico in crescita.

 

Viene terminata nel 1270 la costruzione della Cattedrale, la chiesa di San Domenico, con annesso convento.

 

E San Giovanni Battista nella attuale via San Biagio, seguita dalla chiesa barocca con la badia di San Francesco d’Assisi.

 

Questo impulso religioso ed economico si materializza ancor più nel secolo XV.

 

Matera abbandona i requisiti feudali per entrare a far parte del Regio Demanio.

 

assetto urbano

 

Nuovo centro cittadino: la storia del Piano

 

Il centro della vita cittadina si sposta nella Piazza del Sedile, fuori dalla Civita, dove verrà edificata la sede del Municipio.

 

La piazzetta del Sedile diventa anche un luogo fondamentale per gli scambi commerciali e agricoli.

 

E nelle vicinanze, quella che oggi viene chiamata via delle Beccherie, nascono una serie di botteghe artigianali.

 

Nella zona alta del colle della Civita si costruiscono i palazzi delle famiglie nobiliari, della classe dirigente e del clero.

 

Mentre i braccianti agricoli continuano a ricavare spazi realizzando i propri ambienti in grotte di tufo.

 

Nel Sasso Caveoso, inoltre, in quei secoli, nasceva un casale di etnia arbereshe popolato da profughi albanesi, serbi e croati giunti a Matera intorno al XVI secolo.

 

regia udienza in basilicata

 

Regia Udienza

 

L’ anno più radioso, per la storica città di pietra, è rappresentato però dal momento in cui Matera diviene la sede della Regia Udienza della Basilicata e Capoluogo di regione, era il 1663.

 

Veniva istituito il Tribunale insieme ad altri uffici con funzione amministrativa e burocratica.

 

Cominciavano così a fiorire nuove figure professionali:

 

  • avvocati,
  • giudici,
  • impiegati amministrativi,

 

impegnati a svolgere nuovi lavori utili a gestire la cittadinanza.

 

E’ in questo periodo di tempo che ha origine il rione del Piano.

 

Una nuovissima porzione urbana prospiciente ai Sassi si sviluppa lungo la linea perimetrale.

 

Che parte da via Ridola, passando prima da via delle Beccherie e poi arrivando nell’attuale piazza del centro di Matera, oggi piazza Vittorio Veneto, termina all’altezza della villa comunale.

architetture del Piano Matera

 

Architetture del Piano

 

Nuovi fabbricati con architetture essenzialmente dissimili dalle progettazioni tipiche del materano fino a quel tempo.

 

Palazzi illustri, e prestigiosi concorrono ad abbellire la recente struttura urbana.

 

Vengono edificati nell’odierna piazza duomo:

 

  • il Palazzo Gattini,
  • Malvini,
  • Santoro,
  • e inoltre palazzo d’Addozio,
  • Malvezzi,
  • Caropreso.

 

san francesco chiesa

 

Luoghi di culto come:

 

  • la chiesa di San Francesco da Paola,
  • il convento di San Francesco d’Assisi,
  • il Palazzo Lanfranchi, sede del seminario,
  • il convento con l’annessa chiesa di San Domenico,
  • la imponente monastero di Sant’Agostino,
  • il chiostro di San Giovanni in via San Biagio.

 

Vengono costruite le prime case al di fuori del territorio dei Sassi in rione Case Nuove.

 

nuovo assetto urbanistico

 

Un nuovo assetto urbanistico

 

Cresceva un nuovo congegno urbanistico che si differenziava dal solito, sia per composizione degli spazi, che per architettura progettuale.

 

La nuova Matera muoveva i suoi primi passi e lo faceva all’esterno dell’ormai satura situazione dei Sassi in cui lo spazio era oramai ridotto all’osso.

 

Il baricentro della vita commerciale, artigiana e religiosa inizia a pulsare nel nuovo nucleo civico, dove dimorano palazzi signorili, chiese e monasteri, e botteghe.

 

Da questo momento in poi si assiste all’incuria e al riadattamento di luoghi che una volta erano centri di aggregazione sociale e religiosa.

 

I nuovi spazi collettivi si trasferiscono sul piano, le chiese rupestri sono sostituite dalle più recenti e sono private non solo della funzione religiosa ma anche le opere artistiche e architettoniche.

 

Da luoghi di culto diventano, stalle, magazzini, depositi, alloggi.

 

Il secolo dello sviluppo e della costruzione del Rione del Piano coincise con l’isolamento e l’emarginazione dei Sassi.

 

età barocca nella città di Matera

 

Il Barocco

Il 1600 ed il 1700 furono i secoli delle nuove realtà urbanistiche, dell’evolversi dei nuovi ceti medi, dello sviluppo architettonico e sociale della zona del Piano.

 

Mentre, invece, il 1800 fu un secolo di stallo e di inversione di marcia nella storia  del paese.

 

Con la privatizzazione delle terre la situazione che veniva a delinearsi era deleteria.

 

Soprattutto per quella parte della popolazione che si esprimeva nei lavoratori agricoli.

 

Le proprietà e le terre espropriate alla classe ecclesiastica dovevano risollevare le classi più povere della popolazione.

 

Il modo però, in cui fu attuata la confisca dei beni alla Chiesa finì per peggiorare ancora di più la situazione.

 

Le categorie più povere non furono nemmeno in grado di accedere alle vendite.

 

contadini

 

Fu stabilito, infatti, che i beni nazionali dovessero essere venduti solo ed esclusivamente ai creditori dello stato.

 

Ne conseguì che le proprietà ed i beni delle classi clericali finirono nelle mani dei borghesi, dei nobili e dei funzionari statali.

 

I poveri contadini vedevano ora soppressi i loro diritti di assegnazione delle terre demaniali e gli usi civici.

 

Ossia i diritti d’uso della proprietà comune per pascolo erbatico e legnatico.

 

La storiografia dell’epoca riporta che durante il 1860 la popolazione aumenta a dismisura.

 

il sovraffollamento ed il problema demografico nei sassi

 

Sassi Matera storia di un problema demografico

 

L’ esponenziale crescita demografica non coincide con un adeguato piano urbanistico di inserimento nei territori del Piano.

 

I ceti più deboli sono costretti a ricavare le abitazioni dai risicati spazi che porteranno al sovraffollamento dei rioni di pietra.

 

Si scavava come meglio si poteva, per guadagnare grotte e ambienti in cui vivere, o meglio sopravvivere.

 

Quelle che un tempo erano aree libere, venivano presto cancellate per far posto a nuove abitazioni, o spazi per vivere che dir si voglia.

 

Era il principio del dramma.

pianto

 

Emergenza abitativa

 

Nel 1900 la situazione abitativa che si presenta nei due rioni dei Sassi è maggiormente degenerata.

 

Intanto Matera diventa nel 1927 capoluogo di provincia della Basilicata e ciò provoca piccoli cenni di risveglio.

 

Sono gli anni della costruzione della ferrovia che collega la città a Bari.

 

Alcune zone, in seguito, nella parte alta a monte del Piano, vengono individuate per accogliere gli edifici:

 

  • dell’amministrazione provinciale,
  • la scuola,
  • il palazzo dell’Incis,
  • la camera di Commercio,
  • le Poste,
  • il campo sportivo la colonia elioterapica.

 

Nuove costruzioni si avviano nei pressi dell’odierna villa Comunale, via Roma e via Cappelluti.

foto storiche del dopoguerra a matera

Il Dopoguerra: una storia di novità e abbandono

 

Nel 1950 la situazione abitativa dei rioni materani è diventata insostenibile, soprattutto dal punto di vista igienico e sanitario.

 

Durante il periodo post bellico nei Sassi vivevano quasi 30 mila persone, la metà di quanti abitanti ha Matera oggi.

 

Di cui 20 mila circa in condizioni abitative estremamente difficili.

 

Per sopperire a tale gravoso e continuativo problema, l’allora Capo del Governo Italiano Alcide de Gasperi, promulga una riforma ad hoc, la Legge Risanamento Sassi.

 

Il nuovo decreto prevedeva l’abbandono delle grotte di Matera, con lo spostamento dei residenti negli appartamenti moderni.

 

Vengono realizzati i nuovi quartieri popolari come:

 

  • La Nera,
  • Piccianello,
  • Serra Venerdi,
  • Bottiglione.

 

E anche in periferia si cerca di creare nuove realtà abitative come borgo Picciano, Venusio e La Martella.

 

Nelle nuove case i materani trovano acqua corrente, fogna, luce elettrica e tutti quei comfort della vita moderna, che molti non avevano mai conosciuto prima di allora.

 

Ma la storia di Matera non finisce qui.

 

storia dello sfollamento dei Sassi

 

Pausa storica: lo sfollamento dei Sassi

 

Lo sfollamento da quelle ‘spelonche trogloditiche‘ fu solo una pausa durata relativamente poco tempo.

 

Un breve intervallo, quando in seguito negli anni ’90 i materani torneranno rivivere nelle loro case di pietra.

 

Il progetto voluto da Olivetti non portò i frutti sperati. Egli, difatti, desiderava ridare agli abitanti dei Sassi non solo una nuova casa, ma anche nuove terre da coltivare.

 

I contadini, però, invece di mandare avanti la terra, sono diventati operai edili, fabbri, artigiani.

 

Si sono allontanati da quella economia agricola che, dopo le riforme del frazionamento terriero, faceva ben sperare in una ripresa della società mirata all’agricoltura, in chiave moderna.

 

Ma ci fu anche un altro elemento di cui gli urbanisti dell’epoca non tennero conto: le comunità dei Sassi.

 

Nella vita giornaliera i materani erano abituati a vivere come una famiglia allargata. Pur non avendo nessun legame familiare che li unisse ai propri vicini di casa.

 

vicinato foto della storia nei sassi

 

La vita del Vicinato

 

Nella storia di Matera il Vicinato era considerato come un piccolo quartiere.

 

In cui gli inquilini, delle case che ne facevano parte, erano come un’unica famiglia, pur essendo solo estranei.

 

Ogni vicino aveva il suo compito: chi cuciva gli abiti, chi si occupava della cucina, chi degli animali.

 

Ognuno era indispensabile all’altro per vivere, o sopravvivere.

 

Questo modo di vivere, dunque, aveva caratterizzato la comunità materana da millenni, e forse rappresenta il vero punto di forza e di sopravvivenza di una civiltà così antica.

 

togliatti

 

La Vergogna d’Italia

 

I Sassi furono dichiarati la ‘Vergogna d’Italia da Togliatti e chiamate vergognose tane da Alcide De Gasperi.

 

In seguito, i Sassi di Matera vengono descritti da Carlo Levi nelle missive inviate alla sorella, come i gironi dell’inferno di Dante.

 

Molte degli edifici costruiti durante i primi anni dello sgombero furono innalzati quasi a barriera.

 

Al fine di non permettere la vista sull’antica città dei Sassi di quei vergognosi luoghi, a chi era nella nuova Matera.

 

Come succederà in seguito, la vergogna si trasformerà presto in orgoglio, vanto e onore.

 

matera patrimonio unesco storia di una rivincita

 

Il Riscatto Sociale: la storia di un destino capovolto

 

Fu l’architetto Pietro Laureano a redigere il progetto di candidatura nell’UNESCO.

 

Nel 1992 il famoso architetto lucano fa conoscere al mondo la storia di questa incredibile realtà, civile e paesaggistica.

 

Laureano, attraverso uno studio approfondito, dimostra che questo popolo non poteva passare inosservato agli occhi della cultura mondiale.

 

Con le sue conoscenze, avanzatissime in campo idraulico, le sue vicende uniche in un paesaggio a dir poco favoloso.

 

In breve tempo il destino di Matera cambia radicalmente.

 

L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura inserisce i Sassi nella lista dei patrimoni mondiali da salvaguardare.

 

come sono i sassi di matera oggi

 

Oggi

Da Vergogna Nazionale Matera diventa patrimonio Unesco, e in breve la vita nei Sassi si riaccende e si rinnova ancora.

 

Le case dei quartieri materani tornano ad essere abitati. Tante famiglie, e bambini felici riappaiono, pian piano, a giocare nei vicinati della Matera di un tempo.

 

Dal 1993 ad oggi man mano riprendono i lavori di ristrutturazione per riportare alla vita quel filo di memoria lunghissimo che non si è mai spezzato.

 

Il resto è cronaca odierna.

 

Sassi di Matera storia breve di un riscatto sociale

 

Le ‘Pietre di Matera‘ divengono abitazioni, fornite di acqua, fogna, gas, corrente elettrica, e ora sono vivibili per tutti.

 

Attualmente accolgono un numero di circa 4 – 5 mila abitanti, ed insieme fioriscono attività ricettive come:

 

  • alberghi,
  • bed and breakfast,
  • case per vacanza,
  • e negozi per lavori artigianali, in tufo, o altri materiali del luogo.

 

suite nei sassi di matera

 

Matera e i suoi Sassi diventano set per film e prodotti cinematografici, cortometraggi e produzioni pubblicitarie.

 

In poco tempo gli antichi quartieri abbandonati ricompaiono nelle pellicole più famose.

 

Attori, registi, artisti da tutto il mondo vogliono venire a conoscere Matera.

 

Per vedere, vivere, lavorare e ammirare una delle più autentiche meraviglie del nostro pianeta.

 

Il 17 novembre del 2014 la provincia della Basilicata divenuta famosa per i Sassi viene insignita del premio Capitale 2019 insieme a Plovdiv: migliore città simbolo della Cultura in Europa.

 

E, così, l’affascinante storia dei Sassi di Matera si evolve ancora.

 

insediamento primitivo nella storia

 

Insediamento Ancestrale

 

Il nucleo insediativo urbano in cui si sono sviluppati i Sassi risale a circa 10 mila e 500 anni fa.

 

Il popolamento di Matera entra a pieno merito tra i primi in assoluto della sfera terrestre.

 

Preceduta solo da Gerico, in Cis Giordania (11000) e Aleppo in Siria (13000 anni).

 

nuovi studi sulla storia di matera

 

Nuovi Studi sulla storia materana

 

Attualmente lo studio di astronomi, geologi, e archeologi di alcuni siti in Basilicata testimonia la presenza di antiche comunità le quali utilizzavano calendari di pietra.

 

Ossia complessi megalitici, per segnalare delle particolari date dell’anno, probabilmente per lo svolgimento di riti sacri o per motivi pratici.

 

I punti d’interesse archeo-astronomico nel territorio lucano si riferiscono ad una ricerca effettuata in località Petre de la Mola.

 

Nel Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti lucane.

 

Nelle vicinanze del Monte Croccia, ed il Villaggio Neolitico in località Murgia Timone proprio sull’altopiano di fronte alle case dei Sassi.

 

Civiltà preistoriche che confermano una sofisticata conoscenza in merito ai cicli solari e i movimenti degli astri.

 

Al comando di questo progetto importanti docenti dell’Università La Sapienza di Roma.

 

Grazie a studi approfonditi in loco, che hanno suscitato un eccezionale interesse per questi luoghi, tornano più volte nell’arco dell’anno a studiarne le peculiarità della zona.

 

Curiosità

 

Lo sapevi che Matera è stata la prima città del Mezzogiorno d’Italia a ribellarsi al Nazismo?

 

L’origine del Nome e la sua etimologia.

 

Breve video sulla vita nei Sassi di Matera con immagini di oggi e foto antiche.

 

 

Come programmare una visita culturale approfondita!